Veronica Locatelli was a lecturer at the Educational Sciences University and a researcher at the renowned Academia della Crusca, artist, director and author of short films and video installations. She tragically passed away at the Forte Belvedere in Florence. On the night of July 15th and 16th 2008, Veronica was walking on the meadow beside the embrasure of the Forte Belvedere towards the concert held a little further on, where her boyfriend and friends were awaiting her. After a few meters, she found herself at the edge of the walkway, on the meadow, at about the same height as what seemed to be another meadow, but which was, in fact, the precipice of the embrasure or cannoniera, an unpredictable inlet with a gaping chasm inside. At this point the walkway that divides the meadow-embankment from the embrasure is much narrower and all it takes is a slightly longer step to end up in the chasm. On the left there was a barrier that, absurdly positioned, seemed to advise visitors to continue onwards into the void. Ahead, undermining the perception of the danger, so much vegetation was sticking out from the other side of the embrasure's wall, that it created the illusion that what was on the other side of the walkway was a meadow ...
WE ARE GRATEFUL TO THE JUDICIARY FOR HAVING IDENTIFIED AND CONDEMNED THOSE WHO ARE GUILTY OF CAUSING VERONICA'S DEATH. |
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La sera del 15 Luglio 2008, Veronica stava camminando sul prato adiacente alla "cannoniera" del Forte Belvedere nella direzione del concerto che si teneva più avanti e dove l’attendevano il ragazzo e gli amici; percorsi pochi metri, Veronica si è trovata sul bordo del camminamento, circa alla stessa altezza di quello che sembrava essere un altro prato ed invece era il precipizio della "cannoniera"; in quel punto, il camminamento che divide il prato dalla "cannoniera", è più stretto e basta un passo appena un po’ più lungo per finire nel baratro; sulla sinistra vi era una transenna che, assurdamente posizionata, sembrava consigliare di proseguire verso il vuoto e davanti, ad ingannare la percezione del pericolo, tanta vegetazione che spuntava dal muro della "cannoniera" e che lasciava credere che quello che si trova al di là del camminamento, non fosse un baratro bensì un altro prato (prato che, in effetti, si trova qualche metro più avanti, al di là del precipizio); a rendere tutto più pericoloso il buio quasi totale e la mancanza assoluta di protezioni ed evidenti segnali di pericolo. Veronica non ha commesso alcuna imprudenza, chiunque si fosse mosso sul prato in quella direzione poteva inaspettatamente finire nel vuoto. Solo due anni prima Luca Raso di Roma, aveva perso la vita in quello stesso punto e, nonostante questo, non era stato fatto niente per mettere in sicurezza quel settore del Forte. Come è stato possibile pensare di programmare ancora eventi, mostre, proiezioni ecc. ... senza aver adottato tutte le misure indispensabili per prevenire altre tragedie? SIAMO GRATI ALLA MAGISTRATURA CHE HA INDIVIDUATO E CONDANNATO I COLPEVOLI DELLA MORTE DI VERONICA. |
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